
Questo libro è concepito per essere uno strumento d’orientamento per chi inizia un’attività in proprio o per chi magari desidera ripensare a quella già in essere.
Il business plan
Avendo analizzato tutte le variabili strategiche, si dovrà redigere il business plan da presentare ai futuri soci e ai collegati in genere o solo anche per memoria personale.
In relazione alla pianificazione strategica operativa e finanziaria del progetto che si vuole attuare, si dovrà predisporre un progetto che dovrà contenere gli elementi base di valutazione da parte dei lettori.
Occorrerà prestare molta attenzione nel redigere il documento, che dovrà essere redatto senza esasperare alcuni dati e minimizzarne degli altri, in modo onesto e fedele il più possibile alla realtà.
Tenere ben presente che il “business plan” non dovrà essere uno strumento elaborato allo scopo di convincere a tutti i costi i potenziali collegati, poiché qualora in futuro gli obiettivi risultassero distanti da quanto prospettato, il documento stesso potrebbe essere contestato.
Il business plan è generalmente di due tipi; quello preliminare, che analizziamo in questo capito, e quello periodico, forse meglio conosciuto come “piano industriale”, che approfondiremo nel IV capitolo.
Il business plan preliminare
Nella predisposizione del business plan preliminare, una domanda fondamentale che dovremo porci è se la nostra azienda tende alla saturazione oggettiva.
La saturazione oggettiva è l’impossibilità di produrre ricavi oltre un certo limite.
Questa domanda può sembrare in contrasto con le aspettative di un imprenditore, perché chiunque spera in una crescita senza limiti per la propria azienda. Tuttavia questo non è sempre possibile, non certo per incapacità imprenditoriale ma in conseguenza del settore di appartenenza. Questa considerazione è però importante per capire quale dovrà essere il limite d’investimento possibile con riferimento al prevedibile ritorno in termini di crescita.
Facciamo un esempio concreto.
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Se decidessimo di creare un azienda produttrice di motori elettrici, teoricamente avremmo la possibilità di vendere motori elettrici in tutto il mondo a tutte le aziende del mondo e a tutte le persone del mondo, ma se l’azienda che decidessimo di creare fosse un albergo, un ristorante, un cinema o un parcheggio, questo non sarebbe possibile perché la nostra attività sarebbe contingentata da un certo numero di camere o di posti disponibili, quindi la nostra attività sarebbe tendente alla saturazione oggettiva.
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Fermo restando la saturazione oggettiva, potremmo tentare di porre rimedio alla saturazione remunerativa aumentando la qualità del servizio conseguendo magari maggiori utili o aprendo altri punti o filiali, ma questa è un’altra cosa e tutta da valutare; comunque sarebbe sempre un’attività tendente alla saturazione e pertanto il nostro investimento finanziario dovrà tenere in considerazione anche di questa variabile.
I punti cardine di un business plan preliminare sono:
- l’idea dell’investimento proposto, che può essere più o meno originale. È in ogni modo essenziale che contenga elementi di novità, capaci di per sé di suscitare l’attenzione e l’interesse del mercato;
- il mercato di sbocco, che deve essere studiato sotto tutti i punti di vista: concorrenti, domanda potenziale, quote di mercato, fattibilità burocratica, canali distributivi, ecc.;
- l’analisi delle variabili del macroambiente, con particolare riguardo alla politica, alle variazioni socio culturali, alla politica dei redditi, ecc.;
- il prodotto, analisi del prodotto, idea o servizio;
- gli obiettivi, ovvero individuare il segmento di mercato, le caratteristiche dell’iniziativa e il livello di ricavi auspicabile;
- la strategia, che è un aspetto complesso della decisione, perché deve nascere dalla scelta di varie soluzioni possibili per raggiungere gli obiettivi quali:
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- la costituzione o meno di una società;
- l’aderenza o meno a catene d’affiliazioni;
- la politica commerciale ecc.;
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- il budget e risorse economiche e finanziarie, ovvero prevedere una stima dei costi da sostenere per la messa in funzione del progetto e spiegare dove saranno reperite le risorse;
- l’organizzazione, ovvero dovrà essere ben pianificato l’assetto delle responsabilità ad ogni livello;
- verifica della redditività, ovvero predisporre un prospetto da cui si possa verificare la redditività del progetto;
- valutazione dei tempi di pareggio finanziario dell’investimento, ovvero predisporre un prospetto da poter evidenziare in quanti anni il capitale inizialmente investito è restituito;
- la concorrenza, occorrerà eseguire un’attenta analisi della concorrenza;
- stato d’avanzamento del progetto oppure, se il progetto è già stato avviato, precisare in che stato d’avanzamento si trova al momento della redazione del business plan;
- punti di forza, se si prevede di avere dei punti di forza spiegarli;
- punti di debolezza, se si prevede di avere dei punti di debolezza dichiararli e possibilmente indicarne i possibili rimedi;
- opportunità, se in relazione al progetto s’individuano delle possibili opportunità correlate spiegarle;
- elenco delle fonti eventualmente consultate, sarebbe bene elencare tutte le fonti consultate, per esempio libri, riviste, siti internet ecc.;
- conclusioni, trarre una breve conclusione del progetto riepilogando i punti principali.
Il costo del personale
Per poter elaborare delle valutazioni dei business plan e budget precisi, si dovrà tener conto del costo del personale. Il costo del personale non è solo quanto paghiamo al lavoratore, ma occorrerà aggiungere tutti gli oneri sociali e contributivi quali:
- oneri contributivi e premi assicurativi;
- ferie;
- mensilità aggiuntive e trattamento di fine rapporto.
A titolo esplicativo facciamo un esempio.
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Supponiamo di stabilire per un nostro dipendente uno stipendio netto di € 1.000,00 mensili.
Il nostro costo complessivo mensile per un contratto che prevede 13 mensilità sarà di circa €. 2.250,73, mentre se il contratto prevede 14 mensilità il costo mensile sarà di circa € 2.407,84, poiché oltre allo stipendio si dovranno aggiungere:
- nella prima ipotesi, per ratei di mensilità aggiuntive, ferie e permessi € 259,77, per contributi sociali € 660,38, per quota di T.f.r. 118,21 e per ritenute fiscali € 212,37;
- nella seconda ipotesi, per ratei di mensilità aggiuntive, ferie e permessi € 371,11, per contributi sociali € 697,91, per quota di T.f.r. 126,45 e per ritenute fiscali € 212,37;
Il raffronto con i salari cinesi è disarmante, oggi a Pechino il salario minimo è di circa 960 yuan mensili, circa 120 euro, mentre a Shanghai è di circa 1120 yuan mensili, circa 140 euro.
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Risulta pertanto evidente che l’esatta individuazione del costo del personale è fondamentale per l’elaborazione di qualsiasi strategia aziendale.