
Questo libro è concepito per essere uno strumento d’orientamento per chi inizia un’attività in proprio o per chi magari desidera ripensare a quella già in essere.
Obiettivi finanziari
Per poter far funzionare un’azienda sarà necessario che sia garantita la liquidità finanziaria, pertanto è bene capire dove poterla reperire e come.
- Finanziamento soci: in uso nelle piccole realtà, ma poco probabile in quelle medie e grandi in quanto, i soci a cui si chiederà di finanziare, probabilmente preferirebbero il controllo della società ed allora opterebbero per l’aumento di capitale.
- Prestiti bancari: è la forma più diretta e pratica per accedere al credito, ma è costosa e normalmente gli istituti bancari non concedono grosse somme in prestito se non garantite da ipoteche o fidejussioni. L’entrata in vigore dell’accordo di Basilea 2, di cui parleremo nelle prossime pagine, ha provocato per alcune aziende maggiori difficoltà ad accedere a questo tipo di finanziamento.
- Finanziamenti agevolati: talvolta, ma piuttosto di rado, è possibile usufruire di finanziamenti agevolati o crediti d’imposta concessi a vario titolo: incrementi occupazionali, per la ricerca, per l’insediamento produttivo in aree economicamente depresse, settoriali, regionali ecc..
- Autofinanziamento: si può attuare se la società produce utili e, pertanto, si può auto finanziare non distribuendo utili ai soci.
- Dilazione pagamenti: se l’azienda può contare su una struttura e un’immagine solida, si riesce ad imporre ai fornitori condizioni di pagamento piuttosto protratte nel tempo, poiché il fornitore avrà tutto l’interesse a rimanere tale e a non essere sostituito da concorrenti disposti ad accettare forme di pagamento a più lungo termine.
- Cessione dei crediti: qualora si abbia una clientela comunque solida e solvibile, si potranno cedere crediti esigibili nel lungo periodo ad altre società. Queste si assumeranno l’onere del periodo e il rischio dell’eventuale perdita, pagando però i crediti acquisiti ad un corrispettivo piuttosto basso.
- Leasing finanziario: il ricorso all’indebitamento tramite leasing, potrebbe essere una soluzione anche se forse può sembrare paradossale.
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- Indebitamento per quale fine?
- Per sostituire macchinari non produttivi con più efficienti, ed intervenire magari sul costo del personale potendo ridurre l’organico.
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- Lease–back: se si dispone di beni o proprietà liberi da ipoteche e vincoli, si può ricorrere a questa forma d’indebitamento a lungo termine per garantirsi liquidità. La procedura prevede di vendere i beni di proprietà ad una società di leasing, la quale pagherà in contanti il corrispettivo concordato e riconcederà in locazione finanziaria alla società gli stessi beni con le stesse regole fiscali del leasing finanziario.
- Emissione d’azioni ordinarie o quote sociali: l’aumento di capitale è sicuramente la forma meno costosa al fine di reperire liquidità, però ha lo svantaggio di poter alterare gli assetti di controllo della società in quanto, soci di minoranza iniziale o soci esterni potrebbero sottoscrivere, in gran quantità, l’aumento di capitale e diventare così soci di maggioranza. Non esiste nessun limite monetario oltre il quale non si possa aumentare il capitale.
- Emissione d’obbligazioni: è una possibilità di cui possono usufruire solo le società di capitali S.p.A..
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- A chi sottoscrive l’obbligazione, anche nel caso in cui non sia socio, spetta il rimborso del valore nominale del titolo a scadenza più una remunerazione fissa o variabile da stabilire prima dell’emissione.
- Il sottoscrittore non ha nessun titolo sui poteri gestionali e di controllo della società.
- L’articolo 2412 del c.c. stabilisce che l’importo massimo delle obbligazioni che si possono emettere non deve eccedere la somma del capitale sociale e riserve.
- Sono possibili delle deroghe a tale limite, ma unicamente nei casi in cui le obbligazioni siano destinate a banche o società d’intermediazione mobiliare, siano obbligazioni garantite da ipoteca su immobili della società, o siano della società emittente quotata in borsa.
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- Emissione altre azioni: anche questa opzione è riservata alle S.p.A. e prevede che si possa aumentare il capitale anche emettendo azioni al risparmio o privilegiate non alterando gli assetti societari. Facoltà questa poco utilizzata perché non garantisce una remunerazione certa come le obbligazioni e quindi ci si deve basare solo sull’aumento di valore della società. Purtroppo nella realtà del tessuto sociale Italiano, per le piccole società anche se ben capitalizzate, l’emissione di azioni o obbligazioni sono opportunità difficilmente realizzabili. Infatti, per prima cosa risulta al quanto difficile la divulgazione dell’informazione a terzi, in secondo luogo non è nel nostro D.N.A., non ci fidiamo ad acquistare partecipazioni in società non conosciute a livello nazionale, rendendo pertanto stagnante la possibilità per le piccole società di reperire capitali al di fuori del nucleo societario originario.
- Partecipazioni societarie: investire in altre società con prevedibili flussi di liquidità elevata. Questa procedura richiede però tempi piuttosto lunghi per il ritorno della liquidità, con le opportunità descritte nel paragrafo successivo.